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| L'allenatore romano: "Sono ossessionato dalla seconda promozione di fila. Voglio riportare in alto lo Swindon, poi alleno dieci anni in Premier e infine vorrei guidare l’Inghilterra. Vorrei essere una sintesi di Fabio Capello e Harry Redknapp. Capello è un vincente, Redknapp è furbo"
Troppi vizi e poche virtù, ecco i mali del calcio di oggi secondo Paolo Di Canio. L'allenatore dello Swindon è stato intervistato dal Daily Mail, alla conclusione di una settimana che ha riportato l’ex giocatore di Lazio, Juventus, Napoli, Milan e West Ham tra i protagonisti del calcio inglese: la lite con il suo portiere Wes Foderingham, le stoccate dell’amico ed ex compagno di squadra Rio Ferdinand e, record negativo da quando allena lo Swindon, tre sconfitte di fila, tra campionato di League One e Coppa riservata alle squadre di terza e quarta divisione. "Se i calciatori di oggi sono viziati, è colpa di noi adulti. Regaliamo loro quando hanno 10 anni i cellulari dell’ultima generazione. Li chiudiamo in una stanza, dove passano il tempo tra computer, videogame e telefonini. Non comunichiamo con loro. Quando crescono e s’imbattono nelle prime difficoltà, non sanno affrontarle. Sono troppo deboli. La priorità dei giovani calciatori non è giocare ed allenarsi, ma avere l’orologio d’oro. Sono stato massacrato perché nella gara contro il Preston ho sostituito il portiere. Se non l’avessi fatto, avremmo perso 8-0. E’ finita 4-1, ma io sono convinto di aver compiuto la scelta giusta".
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